I Baldovinetti a teatro: ricordo di Stefano Majnoni
Singolare modo di dare voce alla passione per il teatro da parte di Giovanni di Poggio Baldovinetti, accademico della Crusca e amante delle lettere. Nel 1759, Giovanni decide di costruire una sala con tanto di palco, scenari e platea in un ambiente di fattoria della propria Villa di Marti. Così, senza tanti permessi, dettando lui stesso al muratore il capitolato d'appalto e tracciando tutti i disegni necessari, in una:
"Nota dei lavori da farsi nella futura Quaresima, o pure dopo la Pasqua, da Gaetano Tincolini muratore nello stanzone sopra la nostra coppaia da olio da ridursi per uso del Teatro per recitarvi le Comedie da noi medesimi"
E' trascorso un anno da che Stefano Majnoni, socio fondatore degli Archivi storici delle famiglie, se n'è andato.
Dopo una vita professionale trascorsa nell'industria chimica, una volta in pensione, con la moglie Benedetta ha raggiunto la figlia Maria Pace nell'antica dimora toscana degli avi Baldovinetti, nel pisano. Lì si è finalmemte dedicato alla sua passione per la storia, per la scrittura e per i documenti antichi, delle quali ha dato saggio in alcuni scritti.
Fra tutti, il volume Una educazione è una autobiografia del tempo giovanile, fino alla sua esperienza come militare del Gruppo di Combattimento Legnano nel 1945. Il testo, scritto con una prosa garbata e tagliente, rende bene conto della lacerazione fra l'infanzia e l'adolescenza del protagonista, trascorse fra Milano, Roma e la Toscana, e quello della sua età adulta, a partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale (le foto sono tratte dal libro edito da Marco Lugli nel 2003, riedito da Capodarcofermano nel 2006).
