Baldovinetti (Family)
- Alberi della famiglia Baldovinetti
La famiglia dei Baldovinetti è di origine fiorentina. Già nel Duecento esercitava in città la mercatura per l’Arte del Cambio, e pare che avesse origini fiesolane, dai colli di Calicarza e di Montereggi, dove ebbe a lungo beni propri. Nel 1310, Borghino di Bieco di Baldovinetto possedeva, oltre ai beni extraurbani di Calicarza, di Montereggi, di S. Cresci a Maciole, una parte di case, botteghe e torre nel popolo fiorentino di S. Stefano al Ponte, in angolo di Por S. Maria con Borgo S. Apostoli. Le case di Por S. Maria erano ancora in parte confinanti con i beni della famiglia ghibellina dei Giudi, da cui i Baldovinetti si erano emancipati con Baldovinetto di Borgognone, che alla metà del Duecento si era fatto guelfo e aveva dato nome e arme propri ai suoi discendenti. L’attività prevalente dei Baldovinetti era allora quella finanziaria, che dette ricchezza alla famiglia e un ruolo di primo ordine nella vita politica della città.
I fratelli Alessio e Francesco di Borghino Baldovinetti hanno compilato un loro memoriale sin dal 1285 (oggi nell'Archivio di Stato di Firenze), con gli avvenimenti familiari, le operazioni finanziare e gli acquisti conclusi da loro e dai parenti, anche grazie alle operazioni di prestito garantite da proprietà immobiliari. I poderi del contado venivano ceduti in affitto, in città si pensava soprattutto a ingrandire il nucleo di case di Por S. Maria. Nei primi anni del Quattrocento, Francesco di Niccolò Baldovinetti aveva concluso i primi acquisti di terre nelle zone di Marti e di Usigliano, nelle colline fra S. Miniato e la Valdera.
RAMO DI PERA DI GUIDO DI MONTE (albero 2)
Ramo staccatosi alla metà del XIV secolo da Monte, figlio di Bieco, ed estintosi nel 1745 con la morte di Fortunato Felice Gambereschi. Era stato il nonno di Fortunato Felice, Cristoforo di Luca (+1680), a ereditare dalla madre Francesca il casato dei Gambereschi. Un libro di ricordanze di Cristoforo, continuato dal fratello Diego pievano di S. Piero in Mercato, si trova oggi nella Biblioteca Marucelliana di Firenze.
RAMO DI BORGOGNONE DI FRANCESCO DI NICCOLÒ (albero 4)
Ramo staccatosi dalla linea principale con Borgognone di Francesco. Questi visse alla metà del XV secolo, fu iscritto all’Arte del Cambio e sposò Annetta Nerli. Nel 1701, la morte di Vincenzo di Paolo, dopo la precoce scomparsa del nipote Paolo Alessio di Guido (1655-1684), determinò l’estinzione del ramo.
RAMO PRINCIPALE - LINEA DI GIOVANNI DI GUIDO (albero 5)
Nato dalla divisione patrimoniale dei fratelli Piero e Giovanni di Guido, il ramo di Giovanni si estinse precocemente, alla morte di Giovanni di Bernardo, nel 1633. Da questo ramo ebbero origine i mercanti fiorentini Francesco di Giovanni (il cui memoriale è conservato alla Biblioteca Nazionale di Firenze) e Giovanni, suo figlio, che ricoprì anche importanti cariche per la corte ducale.
RAMO PRINCIPALE - LINEA DI POGGIO (alberi 1 e 6)
La linea di Poggio del ramo principale dei Baldovinetti, quella da cui discendono gli attuali marchesi Majnoni Baldovinetti di Poggio, ebbe origine dal matrimonio fra Jacopo di Jacopo Baldovinetti e Caterina di Vincenzo di Filippo di Poggio, nota famiglia lucchese che aveva subito l’esilio dallo Stato per alcuni fatti di sangue e un tentativo di ribellione all'oligarchia della Repubblica di Lucca, guidato proprio dal padre di Caterina. Caterina di Poggio ereditò i beni di famiglia legati a un fidecommesso dal fratello Jacopo (+1586) che passarono così ai Baldovinetti, insieme al nome. Gli altri eredi di Poggio intentarono poi causa al figlio di Caterina, Vincenzo di Poggio, per riavere i beni del fidecommesso (se ne vedano le carte nella sezione delle eredità). I Baldovinetti ottennero poi il definitivo riconoscimento del fidecommesso di Poggio.