I Documenti
Ferdinando di Lorenzo Guicciardini, nato nel 1782 e coetaneo di Maria Luisa di Borbone, trascorre gran parte della sua vita al servizio della sovrana. Allevato nelle file dei giovani militari del Regno d’Etruria, Ferdinando segue Maria Luisa nel momento dell’esilio che Napoleone impone alla corte, dal dicembre del 1807. Con lui è la giovane moglie Margherita Paglicci, damigella della regina che durante i lungi tragitti fra l’Italia, la Spagna e la Francia partorisce due bambine.
Ferdinando torna al fianco della regina, stavolta con il ruolo di maggiordomo maggiore, dopo la caduta di Napoleone, dapprima a Roma poi a Lucca, dove, insieme alla consorte Veronica Zauli (sposata dopo la morte di Margherita) rimane fino al 1824, anno di morte di Maria Luisa.
I lunghi anni trascorsi al fianco della regina e le mansioni di interesse politico e amministrativo ricoperte dal Guicciardini, hanno fatto sì che molti documenti relativi alla corte borbonica siano rimasti fra le carte dell’archivio della famiglia di Ferdinando. L’esistenza di tali documenti era conosciuta da tempo, ma nessun intervento di riordino e di descrizione era stato tentato. L'associazione Archivi storici delle famiglie, con il supporto di Titti e di Ferdinando Guicciardini, ha oggi promosso tali lavori. Elisa Fontanelli e Rita Romanelli hanno riordinato e descritto le carte per la pubblicazione nel sito www.archivistorici.com.
La trascrizione del Memoriale autografo di Maria Luisa di Borbone, redatto nel 1814 per rivendicare i diritti della sua casa, dopo l'esilio e la prigionia imposta da Napoleone alla ex regina d'Etruria, è stata uno dei traguardi della ricerca.
Ne diamo qui la riproduzione e la trascrizione della prima pagina:
Io Maria Luisa di Borbone figlia del Re Carlo Quarto di Spagna alla età di anni 13 e mezzo contras[s]i matrimonio col principe Don Luigi di Borbone figlio primogenito del Duca di Parma; ma per altro restai in Spagna come Principessa di Parma vivendo con i miei genitori e fratelli felicissima riguardo ad avere uno sposo, che amavo tenerissimamente e dal quale ero corrisposta con la maggiore tenerezza. Doppo sei anni di matrimonio ebbi un figlio che, avendolo tenuto a Battesimo mio padre, li fu posto il nome di Carlo Luigi. In questa maniera siamo statti sette anni, doppo dei quali una sera mi fu partecipato che, per mezzo di un trattato, era stato destinato mio marito al trono di Toscana, col nome di Re d’Etruria. Questa nuova mi fu di somma sorpresa giacché io non sapevo ne meno, che ci fosse questo trattato.
Poco tempo doppo che mi fu data questa nuova, ebbi quella della partenza dalla Spagna per portarmi in Toscana, lo che seguì nel aprile 1801. Fu grandissimo il mio dolore nel separarmi di tutta la mia famiglia e di lasciar mia Patria alla quale giustamente ero e sono attaccatissima. Mi piace di ram[m]entare una circostanza che mi faceva intraprendere con gran timore questo viaggio, un