Magnifico Signore, Con questa vi mando una tazza di bastoncelli (L'archivio a casa 3)
Il 29 settembre 1563 era un mercoledì e nel convento di San Vincenzo di Prato ci si stava preparando ad accogliere il vescovo Giovambattista Ricasoli. Il sabato successivo era infatti in programma la consacrazione della chiesa del monastero, dopo aver concluso i lavori resi necessari per adeguare il culto alle direttive del Concilio di Trento e alle disposizioni del duca Cosimo I de’ Medici. Il vescovo sarebbe giunto il venerdì sera e, per mettere in tavola la cena e il pranzo del giorno successivo, dopo la benedizione, le suore hanno deciso di cucinare un piatto a base di pesce. Ma dove trovare una buona fornitura di trote?
Suor Caterina de’ Ricci (1523-1590), priora del monastero, decide dunque di rivolgersi a un suo coetaneo, Ottavio Bardi dei conti di Vernio, che dai ruscelli dell’Appennino del suo feudo riceveva sicuramente trote fresche in grande quantità. Caterina detta dunque poche righe a una consorella e le firma di proprio pugno, raccomandando alle cuoche di preparare buoni “bastoncelli” (le cialde all'anice), per addolcire il conte.
Non sappiamo se il conte Bardi abbia o meno risposto alla richiesta della priora. Sappiamo invece che la lettera, rimasta per anni fra le carte della famiglia Bardi, dopo la canonizzazione di Santa Caterina de’ Ricci (l'anno 1746), è stata appuntata con gli spilli a una base di raso rosso, messa sottovetro, incorniciata e conservata fra le reliquie.
+ Magnifico Signore
Con questa vi mando una tazza di bastoncelli e mi sarà grato intendere come la fate, che a Dio piaccia sia bene. Noi aspettiamo venerdì sera qui el veschovo che (h)a a consecrare la chiesa e per Sua Signoria Reverendissima vorremo parecchi trote, ma, per essere cosa dificile assai, ho pensato farmi a voi con pregharvi se potete provedercene parecchi per venerdì sera e sabato; lo facciate che ve ne haremo obrigho.
E a voi molto mi raccomando, Iddio vi guardi
di Prato li 29 di settembre 1563
Vostra Serva Caterina de Ricci in San Vincenzo
Nel cartiglio:
Lettera scritta da Santa Caterina de’ Ricci Vergine fiorentina al molto magnifico Signor Ottavio [di Alberto] de’ Conti Bardi di Vernio, dimorante in Prato
Un efficace ritratto della Beata Caterina de’ Ricci è il dipinto attribuito a Giovan Battista Naldini che si trova presso il Museo Civico di Montepulciano (nel cui catalogo online è visibile la foto), datato circa 1585-1590
