Lettere del Settecento viaggiano nel web
Si è appena concluso il progetto 2022-2023 finanziato dalla Fondazione CR Firenze e dagli Archivi storici delle famiglie.
La rete di rapporti fra gli esponenti delle famiglie degli archivi dei soci si è moltiplicata per tre. I primi contatti ruotano intorno a due dei protagonisti del mondo intellettuale settecentesco a noi già noti: l’abate Antonio Niccolini e Antonino Baldovinetti. Il primo è stato protagonista del fertile contesto antigesuita che alla metà del secolo era stato introdotto dai Lorena e che a Roma contava nell’appoggio dei cardinali Corsini. Insospettabili rapporti sono stati individuati fra i fratelli Giovanni e Guido Bottari, lo stesso Niccolini, Niccolò Libri e Leonardo Del Riccio. Antonino Baldovinetti e Fabio De Vecchi, sotto l’egida di Scipione De Ricci, sono invece stati protagonisti del mondo del riformismo religioso toscano che, come risulta dai loro intrecci epistolari, travalicava ampiamente i confini del Granducato.
Personaggi che hanno svolto un gioco autonomo durante gli anni politicamente instabili a cavallo fra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento sono Simone Vincenzo Velluti Zati e Piero Bardi. Entrambi celano coraggiose scelte di vita all’ombra di donne che, a poco a poco, lasciano emergere la loro voce dalle carte. Si tratta di Maria Teresa Arezzo, sposa irrequieta del Velluti Zati, e di Caterina Bartolommei che il conte Bardi scelse come compagna di vita, celandosi dietro l’anacronistico ruolo di “cavalier servente”. Per la fine del secolo abbiamo privilegiato i rapporti fra due famiglie ben radicate e rappresentative del vivace ambiente pisano, grazie all’intreccio nato con il matrimonio fra Andrea Agostini e Maria Zeffira Ruschi. L’archivio Ruschi, entrato nell’associazione all’avvio del progetto, vi è stato inglobato in corsa e la scelta si è rivelata senz’altro vincente.
Il post che si pubblica a cadenza settimanale, ormai da più di due anni, sulle pagine Facebook e Instagram dell’associazione propone punti di vista inconsueti sui documenti antichi. Durante l’ultimo anno sono state le lettere settecentesche che andavamo a scoprire a dare lo spunto per rivelare aspetti curiosi della vita delle persone, a scoprire i riflessi dei rivolgimenti politici e culturali che si sono vissuti fra la seconda metà del Settecento e i primi anni dell’Ottocento. Ora sta agli studiosi e ai curiosi della storia rivelare ciò che di tanto altro si cela dietro le scritture da oggi a disposizione di tutti.
Come esempio, ecco una chicca dell'archivio Niccolini: lo stracio di una lettera della leggendaria Lady Walpole all'abate Antonio