Bardi di Vernio (Famiglia)
Nel 1332 il banchiere fiorentino Piero de’ Bardi acquistò da Margherita Alberti, erede del ramo dei conti di Mangona, la parte a lei spettante della contea di Vernio. Successivamente, la famiglia dei Bardi entrò in possesso dell’abbazia di Montepiano. La contea di Vernio fu dei Bardi fino al 1797, quando fu soppressa e riunita alla Repubblica Cisalpina. Dal 1814 fu invece inglobata nel Granducato di Toscana. La fortuna dei Bardi trovò fondamento con la fedeltà alla famiglia dei Medici, di cui nei primi decenni delle loro alterne fortune, fra XV e XVI secolo, rappresentarono una sorta di braccio armato.
La generazione successiva a Piero de’ Bardi, si divise nei due rami dei Bardi Gualterotti e dei Bardi Alberti: l’archivio dell’abbazia di Montepiano rimase al primogenito Bardi Alberti, Filippo di Alberto, le pergamene furono invece divise fra lui e il secondogenito Camillo di Alberto. Successivamente, i Bardi Alberti si divisero ancora in due rami, con i discendenti di Alberto di Filippo (Bardi Alberti) e di Camillo di Filippo (Bardi Serzelli). Mentre i Serzelli lasciarono il patrimonio archivistico all’Archivio di Stato di Firenze, i Bardi Alberti si estinsero nel 1810 con Pier Maria di Luigi che lasciò in eredità i suoi beni ai fratelli Francesco e Ferdinando Guicciardini.