Una donna nella tempesta: dagli archivi familiari, la vita di Maria Luisa di Borbone. Quaderni a cura degli Archivi storici delle famiglie

Chi ha contribuito alla stesura di questo volume ha potuto scandagliare aspetti poco noti della vita della sovrana anche grazie alla ricchezza degli archivi privati.

Fra' Giovanni Scarabelli vi pubblica il testo autografo delle Memorie scritte dalla regina nel 1814,appena liberata dalla sua dimora coatta nel convento dei Santi Domenico e Sisto di Roma; Elisa Fontanelli vaglia i lunghi viaggi della Borbone, con i figli e la corte, durante gli anni dell'esilio e le sue committenze artistiche a Roma e a Lucca; Maddalena Bonechi si occupa del rapporto della Borbone con la musica, sua principale passione; Luca Carboni dà un'ampio sguardo al rapporto privilegiato della regina con Pio VII, regalandoci la trascrizione di tutte le lettere di Maria Luisa ad oggi rintracciate presso l'Archivio Apostolico Varticano.

Le appendici sono ricche delle schede scritte da Elisa Zonta su alcuni reperti tessili riconducibili alla sovrana, delle note biografiche di Ferdinando di Lorenzo Guicciardini, di Margherita Paglicci e di Veronica Zauli e della trascrizione di alcune lettere della Borbone ai coniugi Ferdinando e Margherita Guicciardini.

La tempesta evocata nel titolo del libro ha un nome e cognome ed è Napoleone Buonaparte. Maria Luisa di Borbone ne fa raffigurare le sembianze nel volto dell'allegoria dell'INSIDIA nel 1819 quando ormai, duchessa di Lucca, sta predisponendo la sede per la sua corte nel Palazzo Ducale della città.

A conclusione delle sue Memorie, la Borbone aveva ricordato Napoleone come un tiranno:

Questa è la mia dissastrosa historia, da me medessima scritta in succinto per non breve volume. Si vedrà in esso le mie vicende, io essere sempre statta vittima infelice dei più neri tradimenti ed il bersaglio di questo tiranno che à giocato c[on] la nostra Vita.